In occasione del Trentennale del 118 abbiamo intervistato Samuele Pacchi, Coordinatore infermieristico della Centrale Operativa 118 di Arezzo, il quale ci ha raccontato la sua esperienza e come tutto ebbe inizio nella città aretina.

 

Il 27 marzo 1992, con il Decreto del Presidente della Repubblica, veniva istituito il servizio di emergenza territoriale 118.

 

In questi 30 anni il servizio 118 si è dimostrato il cuore pulsante della sanità.

 

Samuele ci racconta come tutto è cominciato e come si è evoluto fino ad oggi:

 

“Prima dell’introduzione del servizio di emergenza territoriale 118, il sistema era basato su delle chiamate che venivano fatte direttamente alle associazioni di volontariato, ma questo metodo era sicuramente poco organizzato e molto caotico.

 

L’introduzione del 118 ha permesso di dare un’organizzazione dettagliata, anche se era ancora molto rudimentale. La prima centrale 118 in assoluto ad Arezzo era soltanto una scrivania, due telefoni e una mappa geografica della provincia.

 

Ad Arezzo inizialmente il sistema fu basato su 2 ambulanze medicalizzate (vale a dire con medico a bordo), 2 ambulanze di giorno e 2 ambulanze di notte, dove si alternavano a rotazione 3 associazioni: Croce Rossa, Croce Bianca e Misericordia. Nel resto della Provincia vi era, invece, una sola medicalizzata per ogni comune.

 

Fortunatamente l’evoluzione è stata rapida, perché nell’arco di dieci anni si è sviluppato il concetto di specificità sul tipo di patologia-paziente attraverso protocolli e attrezzature sempre più evoluti e a disposizione di tutte le associazioni coinvolte nell’emergenza-urgenza. Infatti, all’epoca un paziente doveva essere trattato nel Pronto Soccorso più vicino, invece attualmente il paziente è trasportato alla struttura specialistica più consona ad affrontare la sua patologia.

 

La novità più recente è l’introduzione del Numero Unico di Emergenza 112, attivo dal 27 aprile 2021 in tutta la Toscana. Esso allinea la nostra regione ai grandi Paesi europei e ad altre regioni italiane, in cui il servizio è già attivo, e permette di richiedere l’intervento di Polizia di Stato, Vigili del Fuoco e Soccorso Sanitario digitando il numero unico 112.

 

Ad oggi sul territorio aretino abbiamo 4 ambulanze BLS-D di giorno (ambulanze con soccorritori delle varie associazioni) e di notte 3 ambulanze BLS-D. Non esiste più un’ambulanza medicalizzata, ma bensì un’automedica, dove vi sono medico e infermiere attivati come fondamentale supporto agli equipaggi BLS-D nel trattamento dei codici maggiori. Attualmente, in alcuni comuni della provincia sono state introdotte ambulanze infermierizzate, che rendono ancor più attivo il ruolo dell’infermiere nell’emergenza territoriale.

 

Il Direttore di Dipartimento, Massimo Mandò, ha sempre creduto molto sulla collaborazione tra infermieri e soccorritori e su questi due pilastri ha basato tutto il sistema: infatti, gran parte degli interventi sono effettuati dai soccorritori con mezzi di soccorso di base e gli equipaggi BLS-D della nostra provincia hanno una formazione ed un’esperienza tale da poter gestire interventi in cui precedentemente doveva essere inviato il professionista.

 

Sono certamente orgoglioso di far parte di questo sistema e di essere arrivato, da semplice volontario che ero, ad assumere il ruolo di Coordinatore, soprattutto perché la gestione emergenziale del territorio aretino è considerata un esempio a livello nazionale”.

 

Proprio in occasione di questa ricorrenza, il comando della Polizia Locale di Arezzo ha donato una targa per commemorare il profondo spirito di collaborazione che da sempre intercorre tra queste due fondamentali realtà: la targa sarà posta nei pressi della Centrale Operativa 118 di Arezzo ed inaugurata sabato 26 marzo alle ore 11:00 alla presenza delle autorità, dei protagonisti e degli amici del 118.

 

La Croce Rossa Italiana – Comitato di Arezzo collabora ormai da anni con i professionisti sanitari della C.O. 118 per creare una rete di soccorso sempre più efficiente e preparata a gestire ogni tipo di situazione.