In vista della Giornata Mondiale delle Vittime della Strada, i Giovani del Comitato di Arezzo educano la cittadinanza alla guida sicura e consapevole insieme alla FIM, alla Polizia Municipale e al 118.

 

Oggi 18 novembre ricorre la Giornata Mondiale delle Vittime della Strada: per prepararsi a questo appuntamento, domenica scorsa i Giovani del Comitato di Arezzo della Croce Rossa Italiana hanno deciso di portare nella cornice di Piazza San Jacopo il loro contributo all'educazione stradale dei cittadini e soprattutto dei propri coetanei: perciò, è stato allestito un percorso ad ostacoli da affrontare indossando un paio di occhiali che simulano la visione in stato di ebbrezza, per dimostrare quanto, in preda agli effetti dell'alcol, sia impossibile fare anche le azioni più semplici.

 

“Abbiamo deciso di portare quest'attività in piazza perché per noi è importante far capire ai ragazzi quanto la percezione che si ha alla guida in stato di ebbrezza sia effettivamente diversa dalla realtà” afferma Martina Lambiase, Consigliere pro tempore dei Giovani CRI di Arezzo. “Spesso pensiamo di poter essere in grado di guidare perché abbiamo bevuto poco o crediamo di avere grande controllo di noi stessi, ma la verità è che i nostri sensi e i nostri riflessi sono rallentati e questo rischia di portare a conseguenze molto gravi”.

 

 

È però fondamentale che anche gli adulti capiscano quanto in queste situazioni sia a rischio la vita dei propri figli: “Anche molti genitori hanno effettuato il percorso e si sono stupiti di quanto sia compromessa la percezione quando si guida ubriachi, capendo che i loro ragazzi si trovano a fare i conti con persone che si mettono alla guida senza rendersi conto di mettere a rischio altre persone”.

 

Si dice poi soddisfatta della partecipazione della cittadinanza e della collaborazione con altre realtà del territorio: al loro fianco, infatti, anche la divisione aretina della FIM (Federazione Italiana Motociclisti), la Polizia Municipale di Arezzo e gli infermieri del Dipartimento di Emergenza Urgenza 118.

 

“Abbiamo deciso di collaborare con i Giovani della CRI perché una delle priorità della Federazione è fare educazione stradale sia nelle scuole sia durante queste occasioni pubbliche” dice Luca Dirindelli, formatore di educazione alla sicurezza stradale della FIM. “La volontà di educare prima di tutto i bambini nasce anni fa con un progetto che si chiama Motiamoci, che abbiamo portato nelle scuole elementari. Mancava però un progetto per i ragazzi più grandi, in età da scuola secondaria, perciò è nato il progetto Beviamoci, per ribadire quanto sia importante non mettersi mai al volante dopo aver bevuto”.

 

Significativo è stato anche il supporto della Polizia Municipale, dalle parole dell'agente Fabio Gialli: “Noi ci occupiamo di educazione stradale quasi 365 giorni all'anno: il messaggio più importante che deve passare ai giovani è l'importanza di avere sempre un comportamento idoneo alla sicurezza propria e degli altri, rispettando sempre e comunque le regole del codice stradale”.

 

“Il nostro lavoro quotidiano ci insegna che la prevenzione è la prima arma per salvare vite” è la riflessione di Cristiano Romani, infermiere del 118 di Arezzo. “Così come si possono salvare vittime di arresto cardiaco insegnando alle persone a massaggiare e all'uso del defibrillatore, così si salvano le vittime di incidenti stradali educando alla guida sicura. Quando si verifica comunque una evento tragico di questo tipo, è essenziale un soccorso rapido e allo stesso tempo adeguato, tant'è che il 118 di Arezzo dà estrema importanza al trasferimento in un ospedale adeguato alle condizioni della vittima di incidente stradale, attivando una rete di soccorso avanzato e complesso che ha come scopo quello di portare il ferito nel luogo dove potrà ricevere l'assistenza più completa”.